venerdì 24 febbraio 2012

Progetti per il futuro



Qualche giorno fa sono tornata a Venezia per la laurea di un'amica, e mi è presa una tremenda nostalgia per i bei tempi universitari.
Una nostalgia talmente bruciante che mi sarei ripresa tutto il pacchetto "università", compresi i ricevimenti i professori con le canoniche 2/3 ore di attesa in piedi nel corridoio, aspettando che loro finissero di farsi i fatti loro e ti concedessero 1 minuto del loro tempo e un'occhiata di striscio ai capitoli della tesi.
Mi sono mancate le nottate in biblioteca, sorretta da uno o due spritz di rinforzo.
Mi sono mancate le "giornate universitarie":

ora indefinita del mattino: sveglia
mezz'ora dopo: alzata dal letto
ore 9: primo caffè della giornata, con la parte sveglia del coinquiliname (pochi temerari)
ore 9.05 - 9.30: lamentele sui rispettivi acciacchi fisici e la mancanza di sonno notturno
ore 9.33: sciacquata alla faccia
ore 9.40: distratta occhiata allo specchio per sistemare la maglietta del pigiama
ore 10.00: inizio sessione di studio
ore 10.30: pausa bagno
ore 10.30 - 10.35: riflessioni sull'eventualità di togliersi il pigiama e mettersi in tuta
ore 11.00: secondo caffè col resto del coinquiliname che nel frattempo si è svegliato
ore 11.05-11.15: lamentele collettive sulla mole di studio
ore 11.15-11.30: quarto d'ora di nulla cosmico passato a fissare con insistenza la parete
ore 11.31: inizio del senso di colpa. Ripresa dello studio
ore 12.05: consulto di alta ingegneria con la coinquilina sulle modalità di affissione di poster & co. sulla parete della camera ed eventuale spostamento di mobili
ore 12.30: convocazione del coinquiliname per riunione generale. ODG: cosa cucinare per pranzo
ore 12.40: metà del coinquiliname viene inviato al supermercato a comprare a scelta le cipolle/la pancetta/le uova/un pacco di pasta/la panna da cucina/il pane/salume vario
ore 12.41: l'altra metà inizia a cucinare e ad apparecchiare
ore 13.00: ritorno degli inviati al supermercato. Inizio dell'aperitivo domestico
ore 13.30: pranzo
ore 14.15: caffè
ore 14.30: dolce improvvisato
ore 14.45: sigaretta
ore 15.00: lamentele sulla padrona di casa
ore 15.15: discussione sulle modalità di raccolta dei soldi delle bollette
ore 15.20: rissa sulla modalità di raccolta dei soldi delle bollette
ore 15.30: tregua apparente dettata dal senso di colpa di quelli che hanno un esame dopo una settimana
ore 15.45: abbiocco
ore 15.47-16.30: pisolino sulla scrivania
ore 16.31: sveglia a causa di un braccio intorpidito
ore 16.32: caffè con parte del coinquiliname
ore 16.32 - 17.00 pettegolezzi sulla parte assente del coinquiliname
ore 17.01-18.30 studio matto e disperatissimo
ore 18.31-18.45 ci si toglie il pigiama. Restauro completo
ore 19.00: aperitivo
ore 20.00: trancio di pizza
ore 20.30: kebab
ore 20.45: senso di colpa mordente. Rientro in casa
ore 21.00: caffè
ore 21.15-23.00: studio matto e disperatissimo
ore 23.05: tisana
ore 23.15-orario indefinito nella notte: studio matto e disperatissimo
...............

Si, mi è mancato tutto questo.
Terribilmente

E così, ho scoperto la mia vera vocazione, quello che voglio fare da grande, ciò per cui sono veramente portata:

la studentessa universitaria a vita.

Passerei il resto della mia esistenza a prendere lauree, lavorerei come cameriera o commessa per pagarmi gli studi, e sarei la persona più felice e soddisfatta del mondo.
Dopodichè, tra qualche decennio, una volta collezionato un buon numero di pergamene sulla parete, mi proprorrò al Guinness dei Primati come la persona più laureata della storia, lo vincerei, mi darebbero un pò di soldi e mi sistemerei per il resto di vita che mi rimarrebbe.

Tuttavia, visto che il mio stipendio da cameriera probabilmente non basterà, ho sottoposto questo mio progetto nuovo e vincente a mia madre, per convincerla a sostenermi (anche finanziariamente).

Lei ha storto la faccia, ha fatto gli occhi a palla, ha iniziato ad agitare il dito indice in aria e ha proclamato con aria profetica:
"Finirà prima o poi ....! Ti auguro di trovare al più presto un lavoro! Vedrai, finirà questa pacchia!

Mi sa che non l'ho convinta ...

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