
Primo post sul nuovo blog ... non ho intenzione di tediarvi con piagnistei circa la mia disoccupata instabilità emotiva, quindi salto subito in medias res ...
Oggi dovevo recarmi in una ridente cittadina romagnola per un colloquio di selezione per un tirocinio all'estero retribuito (ommioddioommioddioommioddio esiste davvero!!!!!!!!).
Voglia di prendere la macchina e farmi un'ora e mezza di autostrada : zero
Voglia di fare il colloquio: surgelata
Interesse per la cosa: indefinito
Il mio sedere era così perfettamente incastonato nel divano della casa del Moroso che era quasi un peccato rimuoverlo, ma tant'è ... al giorno d'oggi non ci si può permettere di snobbare nessuna opportunità ...
Il poco di dignità che mi era rimasta mi aveva impedito di uscire in pigiama la mattina, ma il mio vestiario non era comunque molto diverso da quello notturno; i capi avevano nomi diversi (i pantaloni del pigiama sono diventati pantaloni della tuta e la maglia del pigiama è diventata una maglia da stare in casa), ma la comodità e il grado di informità erano pressochè gli stessi. Mi armo di un pò di voglia, mi metto un paio di scarpe comode, con un paio di manate cerco di abbassarmi il ciuffo di capelli che tende ad assumere artistiche connotazioni verticali quando mi sveglio, giacca, sciarpa e via ...
Passo il viaggio in macchina ridacchiando come un'idiota ascoltando lo Zoo di 105, zigzagando tra una corsia e l'altra a causa delle risate che mi facevano fare movimenti inconsulti col volante. Questo per dirvi quanto fossi preoccupata da questo colloquio.
Arrivo agli uffici dell'Ente organizzatore e vengo accolta da un gruppetto di ragazze in attesa del proprio turno. Con occhio critico noto una sovrabbondante presenza di tacchi, fondotinta e capelli piastrati ... dentro di me gongolo della comodità della mia tuta, ma mi sento comunque in dovere di infilarmi in bagno per tirarmi due righe di matita sugli occhi. Mi guardo allo specchio e sono costretta a confessare a me stessa che il livello di sciatteria che sto raggiungendo in questi giorni è al limite del disapprovabile. Meno male che la mia parrucchiera mi ha fatto un bellissimo taglio autarchico e auto-gestente, che mi fa apparire molto più gnocca di quanto non tradisca la tuta e le scarpe chiazzate di polvere. E' anche dotato di due fantastici ciuffi a mo' di basette che, se adeguatamente messi in posa, mi danno un'aria assai agressive.
Esco dal bagno convinta che la tuta e gli occhi bistrati mi distinguessero assai dal luogo comune ... il che non era poi così lontano dalla realtà ...
Nell'attesa del colloquio, mi dedico ad osservare la fauna locale. L'Ente organizzatore è un istituto di formazione nel campo della moda. Inutile dire che i soggetti che lo frequentano cerchino di darsi un'aria originale e creativa. Innanzitutto erano tutte ragazze, divise in due tipologie: le anoressiche, che sembrano strafighe anche con una tuta da metalmeccanico, e tutte le altre, che, non avendo un fisico da modella, si sentono in obbligo di dotarsi del cosiddetto "dettaglio fashion". Si distinguono una chiattona con i jeans strappati che si ribellano alle convenzioni, doppia borsa di Fendi e Clarks ai piedi e un'altra alternativa, anche lei con i pantaloni della tuta, scarponi (mi sono sentita in competizione!!) e un bel bauletto di Gucci.
Del colloquio -durato 10 minuti- si segnala la domanda "Come ti immagini nel tuo futuro? Tra 4 o 5 anni, ti svegli la mattina e cosa fai?" Io ero tentata di risponderle molto venialmente "Conto i soldi del mio stipendio da contratto a tempo indeterminato", però mi sono morsa la lingua e ho sbrodolato una serie di baggianate sulla possibilità di conoscere gente nuova e culture diverse, avere ogni giorni nuovi stimoli, vivere in una realtà internazionale e metropolitana e blablabla e una serie di altre ca****e che ci si aspetta che una ragazza di 25 anni abbia in mente. Che sono verissime, per l'amor del cielo, però anche avere i soldi per pagarmi le bollette ... sai ... potrebbe essere cosa buona e giusta.
Sono tornata a casa, ho salutato mia mamma dicendole che ero andata a fare il colloquio e lei mi squadra le scarpe e i pantaloni della tuta, non dice niente, ma le leggo in faccia "E ci sei andata conciata in questo modo?"
Ora sono seduta al tavolo della cucina col mio vecchio, e sto decidendo se chiedergli o no il permesso di dormire qualche notte dal Moroso ... temo molto che mi dica di no e "ti mantengo io e fai quello che dico io"
Nessun bar cerca una cameriera?!?! Giuro che so mettermi giù anche molto gnocca quando voglio!!!!
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